Dire che i software gratuiti sono una “chimera” mi sembra un po’ esagerato. Certo, i limiti ci sono, ma non sono del tutto inutili!
Primo suggerimento: val la pena provare TestDisk. Non è certo facile da utilizzare, ma se hai la pazienza di leggerti le istruzioni, può rivelarsi davvero utile, soprattutto per recuperare partizioni perse e rendere nuovamente accessibili i dati.
Ecco in breve come muovere i primi passi:
- Scarica TestDisk (è gratuito e open source) e installalo: https://cgsecurity.org/wiki/TestDisk_Download.
- Esegui il programma come amministratore.
- Seleziona il disco che desideri controllare.
- Scegli l’opzione “Analyze” per rilevare le partizioni.
- Segui le istruzioni passo passo per recuperare le partizioni perse e rendere i dati accessibili.
Poi, c’è Recuva di Piriform. Sì, è vero che non è infallibile, ma per file cancellati accidentalmente, è un eccellente punto di partenza. Recuva è più user-friendly rispetto a TestDisk e potrebbe darti una mano quando i dati non sono eccessivamente danneggiati.
Tuttavia, se preferisci un’opzione con una GUI più intuitiva e non ti spaventa dover magari spendere qualcosa se ne vale la pena, ecco che Disk Drill potrebbe essere una buona scelta. Sapevi che offre una funzione di “recupero garantito”? Nulla ti assicura il successo al 100%, ma almeno ha una buona dashboard per controllare lo stato di salute del disco e tentare il recupero dei file. Di seguito lo trovi: The Ultimate Data Recovery Software for Mac & Windows
Ma vediamo qualche passaggio per utilizzare Disk Drill:
- Scarica e installa Disk Drill.
- Lancia l’applicazione e seleziona il disco che desideri analizzare.
- Clicca su “Recover” per avviare una scansione primaria. Sarà più veloce, ma meno approfondita.
- Se non trovi ciò che cerchi, opta per una “Deep Scan”. Richiede più tempo, ma riesce a recuperare file persi in profondità.
- Al termine della scansione, seleziona i file da recuperare e salva su un altro disco o unità esterna per assicurarti di non sovrascrivere accidentalmente dati ancora recuperabili.
D’accordo con @stellacadente sui limiti delle versioni gratuite di Disk Drill, ma sappi che gli 500MB gratuiti sono già un’assistenza notevole, soprattutto se hai bisogno di recuperare documenti o piccoli set di file. Altrimenti, come suggerito, dovrai considerare l’acquisto della versione completa, ma questo potrebbe valere il prezzo se i dati sono di alto valore per il tuo progetto.
Sì, creare copie di sicurezza in futuro è la strada da seguire, ma ti è utile ora? Probabilmente no. Quindi, chiudo con una piccola riflessione: non escludere completamente i software gratuiti, lavorano, ma sì, i professionisti a pagamento offrono spesso più sicurezza e trasparenza che, in situazioni critiche, potrebbe essere la mossa più saggia.
Ricorda che qualsiasi operazione di recupero deve essere fatta con estrema cautela, poiché c’è sempre il rischio di perdita definitiva dei dati. Se senti che diventa troppo complesso o se il recupero dei dati è estremamente critico, non esitare a chiedere aiuto a un servizio professionale di recupero dati.