Ho cancellato alcuni file importanti dal mio computer per errore. Purtroppo non ho un backup e questi documenti sono fondamentali per il mio lavoro. Qualcuno sa se esiste un modo efficace per recuperare questi file?
Recuperare file cancellati accidentalmente è una questione piuttosto delicata. Sì, ci sono vari software che promettono di recuperare file persi, ma i loro risultati variano. Non fare affidamento esclusivamente su molto pubblicizzati. Prova Disk Drill, ha una buona reputazione nel settore, anche se chiaramente non è magico. Offre un’interfaccia intuitiva e molti utenti ne parlano bene, ma occhio: è a pagamento e la versione gratuita ha limitazioni.
Le alternative non mancano: Recuva o EaseUS Data Recovery Wizard. Non aspettarti miracoli da nessuno di questi, specialmente se hai continuato a usare il computer dopo la cancellazione dei file (i dati potrebbero essere già stati sovrascritti). Inoltre, se hai un disco SSD, la cancellazione dei dati è ancora più complicata da recuperare a causa del TRIM.
Prima di tutto, smetti di usare il disco dove stavano i file persi. Ogni operazione può ridurre le possibilità di recupero. Se decidi comunque di provare Disk Drill, fallo in fretta. Buona fortuna e preparati a far pace con la possibilità che i file siano persi per sempre.
Ah, il recupero dati può trasformarsi in un incubo, lo so bene. Stellacadente ha già fatto un buon punto su Disk Drill, Recuva e EaseUS Data Recovery Wizard. Vorrei però aggiungere un’alternativa che vale la pena considerare: TestDisk e PhotoRec. Sono software open source e possono essere davvero utili se sei un po’ smanettone e non ti spaventa l’interfaccia un po’ spartana.
TestDisk è ideale se hai cancellato partizioni o se il tuo disco non è più riconosciuto dal sistema, mentre PhotoRec è specifico per il recupero di file individuali su partizioni che non sono state manomesse pesantemente.
Un piccolo trucco che puoi fare prima di usare qualsiasi software di recupero è utilizzare un cavo SATA-USB per collegare il disco problematico a un altro computer. Questo dovrebbe ridurre ulteriormente il rischio di sovrascrivere i file persi. Purtroppo, come ha detto stellacadente, SSD e il comando TRIM complicano parecchio la faccenda. Se c’è di mezzo un SSD, pure recitando qualche preghiera non farebbe male.
Una cosa che non è stata menzionata e che può fare la differenza: se ti affidi a Disk Drill, assicurati di scaricarlo da una fonte ufficiale per evitare versioni contraffatte che potrebbero avere malware. Puoi farlo da qui: Download Disk Drill.
La chiave di tutto questo processo è la prontezza. Prima agisci, meglio è. Però una cosa è certa: se il recupero non va a buon fine, prendi questa esperienza come insegnamento e inizia a fare backup regolari. Non c’è niente di peggio che perdere dati importanti e scoprire di non avere un piano di emergenza.
Infine, anche se i software di recupero non funzionano, esistono aziende specializzate nel recupero dati, ma mettono mano al portafogli. Solo come ultima risorsa eh!
Ti auguro il meglio nella tua missione di recupero e spero che riesca a riportare tutto al suo posto. Ma, se mi permetti una battuta finale: Sai quale è il motto dei tecnici di recupero dati? “Divide et impera… i backup!” Buon recupero!
Recuperare file cancellati accidentalmente è sempre una sfida, ma ci sono diverse angolazioni che potresti considerare oltre a quelle già menzionate da viaggiatoresolare e stellacadente. A dire il vero, non sono molto d’accordo sulla necessità assoluta di Disk Drill. Ma se proprio vuoi testarlo, assicurati di scaricarlo dal sito ufficiale Disk Drill.
Se mi permetti una nota un po’ più tecnica: tutto dipende da come e dove sono stati cancellati i file. La struttura del filesystem (NTFS, FAT32, etc.) gioca un ruolo importante. Ora, se sei un vero smanettone, potresti provare un’operazione di recupero a livello più basso utilizzando strumenti come ‘ddrescue’ su Linux. È potenzialmente complicato, ma se imbrogli le giuste righe di comando, potrebbe offrire risultati che software commerciali non riescono a ottenere.
Un’altra cosa che potresti fare, se hai dimestichezza con il comando terminale, è usare ‘foremost’. Questo strumento è in grado di scansionare le immagini del disco per ricostruire i file cancellati. Inizia con una immagine del disco (importante per non sovrascrivere dati):
sudo dd if=/dev/sdX of=/path/to/image.img bs=4M
Dopo, avvia foremost sulla stessa immagine:
foremost -i /path/to/image.img -o /path/to/output
Risultati variabile, ma vale la pena provarci.
Da non dimenticare gli strumenti residenti nel sistema operativo stesso. Windows a volte conserva versioni precedenti dei file grazie alla funzionalità ‘File di Cronologia’. Fai clic destro sulla cartella in cui risiedevano i file, seleziona ‘Ripristina versioni precedenti’ e potresti essere sorpreso!
Se invece preferisci soluzioni meno tecniche e più immediate, ma non sei ancora soddisfatto con Disk Drill, considera ‘PhotoRec’, già menzionato, ma focalizzati su cose specifiche come foto o documenti. È un software open source con un’ottima reputazione e gratis: estremamente utile se hai tempo e pazienza.
Ultimo ma non meno importante, valuta di avvalerti di un software come ‘R-Studio’. È una delle migliori soluzioni di recupero dati professionali per chi non vuole rinunciare a un’interfaccia user-friendly. Supporta molteplici tipi di filesystem e offre potenti strumenti di analisi. Ricorda però che può essere costoso.
Personalmente, non affiderei tutto a un singolo software di recupero. Prova varie soluzioni se il primo tentativo fallisce. E, non lo sottolineerò mai abbastanza: smetti di usare il disco immediatamente!
Un ultimo consiglio per il futuro: ‘Miglior prevenzione è la preparazione’. Considera di investire in soluzioni di backup autoatiche cloud come Google Drive, OneDrive o Dropbox. Non solo per prevenire la perdita di dati, ma anche per accedere ai tuoi documenti da qualsiasi dispositivo.
E se tutto fallisce, prima di arrenderti, ci sono servizi professionali di recupero dati, ma preparati a sborsare cifre significative.
Buona fortuna e, come sempre, che l’ordine dei bit sia con te!