Il mio hard disk ha smesso all’improvviso di funzionare e non posso accedere ai dati. Ho perso foto e documenti importanti. Qualcuno conosce un metodo gratuito per il recupero dati o strumenti affidabili per risolvere il problema?
Ho avuto un problema simile l’anno scorso, l’hard disk del mio computer ha smesso di funzionare all’improvviso e sono andato nel panico per tutti i file importanti che ci avevo sopra. Dopo aver provato vari metodi, ti consiglio di dare un’occhiata a Disk Drill, che puoi scaricare qui: Download Disk Drill.
Ma fammi raccontare la mia esperienza nel caso possa esserti utile.
Metodo 1: Utilizzare programmi di recupero dati gratuiti
Prima di tutto, ti suggerisco di iniziare con programmi di recupero dati gratuiti. Ne esistono parecchi sul mercato e alcuni possono davvero fare la differenza. Personalmente, ho trovato utili:
- Recuva: facile da usare e gratuito, sebbene la versione a pagamento offra funzionalità aggiuntive.
- PhotoRec: ottimo per recuperare foto e video. Non ha una GUI particolarmente attraente, ma fa il suo lavoro.
- TestDisk: sempre dagli stessi creatori di PhotoRec, è più avanzato e riesce a sistemare partizioni.
Metodo 2: Chkdsk e altre utility di Windows
Se hai la possibilità di collegare il disco a un computer funzionante, prova a lanciare il comando chkdsk /f
dal Prompt dei Comandi. Potrebbe risolvere piccoli errori del filesystem. Anche se può sembrare banale, a volte basta:
- Collegare l’hard disk come disco esterno.
- Aprire il Prompt dei comandi come amministratore.
- Digitare
chkdsk X: /f
(sostituendo “X” con la lettera del tuo drive).
Metodo 3: Recuperare dati dal disco direttamente
Se il disco è completamente morto, potresti dover considerare l’opzione più costosa: rivolgerti a un servizio di recupero dati professionale. Questo ovviamente non è gratis, ma potrebbe essere l’unica soluzione se i tuoi dati sono veramente preziosi.
Disk Drill – La Soluzione Versatile
Una volta esaurite le opzioni gratuite, se non sei riuscito ad ottenere i risultati desiderati, Disk Drill potrebbe essere la soluzione migliore. Questo software ha una versione gratuita che offre comunque diverse funzionalità di recupero dati, e funziona su vari tipi di filesystem come NTFS, FAT32, exFAT, HFS+ e APFS.
Puoi scaricarlo da Download Disk Drill e provare se riesce a ripristinare i tuoi dati. Una delle feature più interessanti è che può creare una “immagine” del disco, permettendoti di lavorare su una copia e non direttamente sull’hard disk danneggiato, riducendo i rischi di ulteriori danni.
In conclusione, cerca di lavorare sul disco il meno possibile per evitare di sovrascrivere i dati e prova inizialmente con i software gratuiti. Se questi non funzionano, Disk Drill è un ottimo strumento da tenere in considerazione. Buona fortuna!
Un altro metodo che potrebbe fare al caso tuo è provare a recuperare i dati tramite una distribuzione Linux live, come ad esempio Ubuntu. Molti utenti non ci pensano, ma i tool integrati nelle distribuzioni Linux sono potenti e spesso sottovalutati.
Metodo 4: Recupero dati con Linux Live
Se non hai familiarità con Linux, non ti preoccupare, è più semplice di quanto sembri. Ecco una guida passo-passo per utilizzare una distribuzione Linux per il recupero dati:
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Preparazione: Scarica una versione di Ubuntu dal sito ufficiale e crea un USB avviabile seguendo una delle tante guide disponibili online.
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Avvio da USB: Una volta che hai il tuo USB pronto, inseriscilo nel computer con l’hard disk danneggiato e avvia il sistema dal dispositivo USB. Dovresti entrare nell’ambiente live di Ubuntu.
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Accesso ai Dischi: All’interno dell’ambiente live, apri l’applicazione “GParted” o “Disks”. Questi strumenti ti permetteranno di vedere se il sistema rileva il tuo hard disk e se è possibile montarli.
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Recupero dei File: Se il disco viene rilevato, potresti copiare manualmente i file importanti su un altro supporto esterno come un’altra USB o un disco rigido esterno. A volte, queste operazioni manuali su Linux possono risolvere il problema in modo più rapido e sicuro.
Avviso Importante:
Ricorda che smanettare troppo su un drive danneggiato può peggiorare la situazione. Se l’hard disk fa rumori strani o non viene rilevato affatto, fermati subito e considera opzioni più sicure, come un servizio di recupero dati specializzato.
Altri Tool da Considerare:
Ho visto che @viaggiatoresolare ha menzionato numerosi tool, ma permettimi di aggiungere altri programmi e tecniche che potrebbero aiutarti:
- R-Linux: Perfetto se hai già un’installazione di Linux o sei comodo a lavorarci. È potente e completamente gratuito.
- ddrescue: Un tool a riga di comando per Linux che può clonare i settori danneggiati dell’hard disk. Usatelo attentamente, poiché una configurazione errata potrebbe sovrascrivere i dati.
Predisporre un Ambiente di Sicurezza:
Prima di eseguire qualsiasi operazione, è essenziale creare un’immagine del disco danneggiato. Così facendo, lavori su una copia del disco e non rischi di comprometterlo ulteriormente. Disk Drill, ad esempio, permette di farlo facilmente.
Puoi trovare ulteriori indicazioni su come utilizzarlo al meglio su questa pagina https://www.cleverfiles.com/lp/data-recovery-software.html.
Notebook o pc fisso?
Se hai la possibilità di smontare l’hard disk e connetterlo a un desktop tramite un adattatore o un dock per hard disk esterni, spesso può anche risolvere problemi di riconoscimento che un laptop potrebbe avere.
Nonostante i vari strumenti gratuiti, non dimenticare di valutare la possibilità di un recupero professionale nel caso i dati fossero molto importanti.
Infine, un consiglio per il futuro: sempre meglio prevenire che curare. Investi in backup regolari e utilizza servizi di cloud storage per i tuoi file più importanti. Buona fortuna e spero che tu riesca a recuperare tutto.
Ho letto le risposte sopra e devo dire che, anche se sembrano utili, non sono per niente convinto che con questi metodi risolverai il problema.
Prima di tutto, Disk Drill è carino e tutto, ma temo che possa non essere la panacea universale che aspettano tutti. È vero, ha la possibilità di creare immagini del disco, ma c’è anche da considerare che spesso la versione gratuita è limitata e potrebbe non recuperare tutti i dati. Se vuoi veramente evitare spese, Recuva ha un’interfaccia veramente elementare ma è davvero gratuito. PhotoRec e TestDisk, menzionati sopra, sono ottimi ma per chi non è troppo ferrato con l’informatica potrebbero essere un po’ intimidatori da usare.
L’opzione Linux Live sembra più un salto nel buio per chi non ha familiarità col sistema. Non tutti sanno usare un ambiente Linux e rischi solo di complicarti la vita. Inoltre, se il disco è danneggiato a livello fisico, non c’è tool che tenga – ahimè, dovrai rivolgerti a un professionista, e questo costa.
In sintesi, se sei fortunato e il danno non è estremo, prova con Recuva. Se non hai paura di un’interfaccia meno sofisticata, vai con PhotoRec. Ma preparati sempre all’idea che potresti dover mettere mano al portafogli se niente di tutto ciò funziona. E ricordati: backup, backup e ancora backup, per evitare futuri mal di testa.